Laghetto di Muzzano Andrea Persico
Ticino

Laghetto di Muzzano

Il laghetto di Muzzano (22 ettari) fu acquistato da Pro Natura Svizzera nel 1945 e la proprietà fu estesa nel corso degli anni a numerose particelle situate lungo le sue rive.

Il motivo che spinse Pro Natura all'acquisto non sussiste purtroppo più: una varietà unica al mondo della Castagna d'acqua (da cui il nome Trapa natans var. muzzanensis) infatti è scomparsa alla fine degli anni '60. Il lago però, un raro esempio di laghetto glaciale nella fascia collinare, come pure le sue rive inedificate, sono ancora oggi pregiati e offrono a pochi passi dal centro urbano di Lugano la possibilità di stare a stretto contatto con la natura. 

Sull'emissario del Laghetto, Pro Natura possiede una casa ("Casa del Pescatore") che, rinnovata in Aula sull'acqua nel corso del 2003, offre ai giovani di Pro Natura, agli scolari e alle guardie della natura del cantone un luogo d'incontro e di vicinanza con la natura. Pro Natura partecipa inoltre sia fattivamente che finanziariamente alla messa in atto dei provvedimenti di protezione e gestione. 

Pro Natura Ticino ha dedicato all'Aula sull'acqua e alla gestione della riserva di Muzzano il primo numero della propria rivista, pubblicata nell'agosto 2004.

Descrizione

Il laghetto di Muzzano è situato in zona collinare, ad un'altitudine di 337 metri sul livello del mare, a pochi passi dal centro di Lugano. Di dimensioni relativamente modeste, misura 780 m di lunghezza e 337 di larghezza al massimo. La superficie totale ammonta a poco più di 200'000 m2, il volume d'acqua complessivo a circa 600'000 m3. 

Il lago deve la sua origine all'azione dei ghiacciai. La sua ubicazione coincide con il luogo dove si riunirono un braccio del ghiacciaio del Ticino ed uno del ghiacciaio dell'Adda. La depressione originata dall'azione erosiva dei ghiacciai, al loro ritiro, si riempì d'acqua, la cui profondità media è oggi di 2,95 m e quella massima di 3,35. 

La presenza di sedimenti è molto importante tanto che sotto i tre metri di acqua si misurano fino a 5 metri di fango e depositi limacciosi. 

La superficie del bacino imbrifero avvicina i 2 km2 ed è composta per il 29% da terreni agricoli, per il 50% da zone urbane, per il 17% da terreni boscosi e per il 4% da zone verdi aperte (dati del 1994). La roggia di Cremignone è il suo più importante affluente, ma non mancano sorgenti sottolacustri e piccoli riali che scorrono sui pendii sottostanti il paese di Muzzano. L'emissario del lago alla sua estremità occidentale, scorre sotto la casetta del pescatore (Aula sull'acqua). Alcuni studi effettuati da Don Toroni nel 1962, indicavano che il tempo medio di permanenza dell'acqua nel lago era molto elevato, più o meno 276 giorni. Questi dati evidenziano bene che l'acqua è stagnante. La tendenza al ristagno e la presenza di sedimenti arricchiti dagli scarichi fognari, fanno del laghetto di Muzzano, un ambiente a forte tendenza eutrofica. 

Protezione

L'area, situata in territorio comunale di Muzzano, Gentilino, Sorengo e Lugano, fu messa sotto protezione dal Consiglio di Stato nel 1945, poi, con norme rinnovate, nel 1982 e nel 2002. L'attuale Piano regolatore cantonale di protezione del laghetto di Muzzano (2002) descrive l'area protetta, i suoi valori e definisce le misure di protezione. Inoltre pone l'accento sugli interventi da attuare e delega la competenza della sua attuazione all'Ufficio della Natura e del Paesaggio del dipartimento del territorio. L'amministrazione cantonale si avvale del gruppo di lavoro del laghetto di Muzzano, organo consultivo nel quale sono rappresentate le autorità comunali interessate e Pro Natura.

Dalle prescrizioni del Piano regolatore cantonale nasce il Piano di gestione ed interventi di valorizzazione delle componenti naturali della riserva naturale del laghetto di Muzzano. Questo piano, stilato nel 2005 dai consulenti ambientali dell'Oikos di Monte Carasso, propone degli interventi da adottare tra il 2005 e il 2010. L'obiettivo generale delle strategie gestionali è quello di preservare l'integralità e la funzionalità del laghetto e degli ambienti naturali circostanti.

Lo sfruttamento delle superfici agricole adiacenti al laghetto è regolato da una serie di prescrizioni del Piano regolatore cantonale (2002). Gli obiettivi dettagliati di gestione agricola sono contenuti nel Piano di Utilizzzione Agricola della riserva naturale del laghetto di Muzzano del 2006. Questo piano definisce, particella per particella, il tipo di gestione agricola, i limiti della zona cuscinetto e il limite di sfalcio, in maniera di tutelare lo specchio d'acqua e le rive dagli influssi pregiudizievoli dell'attività agricola. Per il periodo 2007-2012 vengono stilati e sottoscritti dei contratti agricoli tra gli agricoltori, i proprietari delle particelle e il cantone.

Interventi e gestione

In un ambiente naturale come quello del Laghetto di Muzzano, l'intervento umano mirato aiuta i processi naturali che mantengono la funzionalità degli ambienti e ne valorizzano le componenti più pregiate. Senza l'intervento umano l'evoluzione spontanea degli ambienti attorno al Laghetto di Muzzano ne causerebbe un graduale impoverimento. Ad esempio i prati umidi (cariceti) e i canneti, che costituiscono degli habitat pregiati per una fauna assai rara, naturalmente tendono ad essere invasi dai cespugli e dagli alberi se non vengono falciati periodicamente.

Il Piano di gestione ed interventi di valorizzazione delle componenti naturali della riserva naturale del laghetto di Muzzano prevede una serie di misure da realizzare tra il 2005 e il 2010. Si tratta di interventi di gestione corrente, come lo sfalcio di cariceti e canneti e di interventi singoli di ripristino come ad esempio la creazione di stagni, l'impianto di nuovi canneti o di siepi.

Poco tempo fa sono stati ultimati i lavori di uno dei più importanti interventi di rivalorizzazione naturalistica del Laghetto di Muzzano degli ultimi anni: la creazione di nuove superfici di canneto e di nuovi stagni in località Campagna a Muzzano.

Gli interventi nella riserva sono finanziati dalla confederazione, dal cantone Ticino, dai comuni limitrofi e da Pro Natura Ticino.

Biodiversità al laghetto di Muzzano

Negli ultimi decenni vi è stata una diminuzione e banalizzazione delle specie presenti nella riserva. Questo fenomeno è particolarmente acuto per gruppi sensibili, dipendenti dall'acqua per svolgere il loro ciclo vitale come gli anfibi, le libellule o le piante acquatiche. La tendenza negativa è indice di un degrado generale degli ambienti come la mancanza di stagni non connessi direttamente al laghetto, la riduzione del canneto o l'eccessivo inquinamento delle acque. A dispetto del suo degrado il laghetto è ancora oggi ricco in contenuti naturalistici, soprattutto l'avifauna vi trova un habitat ideale per nidificare e cibarsi.

Di seguito una lista non esaustiva delle specie presenti al laghetto di Muzzano.

Pesci

Carpe, carpe a specchio, tinche, gardon, pesci sole, persici trota, lucci, triotti, cobiti. L'anguilla é sparita negli anni '80.

Anfibi

Rospo comune, rana rossa e recentemente è stata nuovamente segnalata la raganella. In passato erano segnalate due specie di tritoni (Triturus vulgaris e T. carnifex).

Rettili

Natrici (Natrix natrix e N. tessellata), saettone, biacco e lucertola muraiola.

Uccelli

53 specie censite, di cui 43 nidificanti. Usignolo di fiume, tuffetto, saltimpalo, porciglione, martin pescatore, gallinella d'acqua, tarabusino, airone cenerino, cormorano e molte altre. Per la cannaiola, il cannareccione e l'upupa, la nidificazione non é più stata confermata di recente.

Odonati (libellule)

Anax imperator, Anax parthenope, Coenagrion puella, Coenagrion pulchellum, Erythromma viridulum, Ischnura elegans, Orthetrum cancellatum, Platycnemis pennipes, Sympetrum sanguineum.

Piante

Arum italicum, Bidens cernua, Carex acuta, Carex elongata, Carex pseudocyperus, Carex vesicaria, Cyperus flavescens, Cyperus fuscus, Cyperus longus, Galium palustre, Gratiola officinalis, Nymphaea alba, Potamogeton crispus (ritrovato nel 2016 dopo molti anni d'assenza), Ranunculus sceleratus, Schoenoplectus lacustris, Scirpus sylvaticus, Scutellaria galericulata, Senecio aquaticus, Spirodela polyrhiza (ritrovata nel 2016), Thelypteris palustris.

Esotiche: Bidens frondosa, Sagittaria latifolia, Taxodium distichum, sono purtroppo presenti anche specie invasive tra cui il bambù (quasi debellato) o la palma Trachycarpus fortunei.

Estinte: Matteuccia strupthiopteris, Thalictrum exaltatum, Trapa natans.

Dettagli sulla riserva naturale

Accesso

Si raggiunge in pochi minuti dalle fermate della Ferrovia Lugano-Ponte Tresa di Cappella Agnuzzo o Laghetto, dove si trovano anche dei posteggi, oppure dal nucleo di Muzzano.

Ulteriori informazioni

Info

La riserva si può visitare comodamente e i sentieri sono sempre aperti. È presente anche una piattaforma di osservazione.